sabato 10 agosto 2013

Speciale Bundesliga 2013/2014, 5pt.: il Bayern per ripetersi, il Wolfsburg per rinascere, Norimberga e Braunschweig per la salvezza


SPECIALE BUNDESLIGA 2013/2014, QUINTA PARTE – Ultimo episodio dello “Speciale Bundesliga 2013/2014″, il viaggio di TCE alla scoperta delle diciotto squadre che prenderanno parte al campionato tedesco. In quest’ultima parte andremo ad analizzare il Bayern di Pep Guardiola, che già fa discutere tifosi e mass media, il Wolfsburg di Diego, pronto ad una grande stagione dopo l’ottimo finale dello scorso campionato, il Norimberga di Kiyotake, alla ricerca della quinta salvezza consecutiva, e l’Eintracht Braunschweig di Lieberknecht, tornato in Bundes dopo quasi trent’anni d’assenza. Per chi si fosse perso (o volesse rileggere)  i precedenti quattro episodi, ricordiamo che è sufficiente accedere alla sezione “Bundesliga” presente nella  home page del sito. Viel spaß!

BAYERN MONACO 

Rivoluzione in casa bavarese, perlomeno dal punto di vista tattico, dopo una stagione nettamente dominata in Germania e in Europa. L’arrivo di Pep Guardiola, bagnato dal deludente debutto nella Supercoppa tedesca contro il Dortmund, ha già creato sensazioni contrastanti negli esigenti tifosi bavaresi, divisi fra chi reputa il catalano di fondamentale importanza per la crescita del Bayern e chi, invece, teme di rivivere un “Klinsmaan-bis”. L’impegno che attende Pep non è certamente dei più semplici, ed è altamente probabile che il catalano, al momento della firma del contratto, non pensasse neppure lontanamente di prendere in mano una squadra reduce da uno storico triplete. Restiamo dell’idea che l’avvento di Pep sia un valore aggiunto e non, come ipotizzato da alcuni, un ostacolo per la crescita del FCB, ma gli va concesso il giusto tempo per amalgamare la squadra e trasmettere i concetti del suo calcio ai tanti campioni presenti in rosa. L’obiettivo, per quanto ovvio, è semplice ma di difficile realizzazione: vincere tutto. A Monaco di Baviera, d’altro canto, sono abituati così.
MERCATO – Voto assolutamente positivo per la triade bavarese, capace di strappare Gotze al BVB e di regalare a Guardiola un calciatore come Thiago Alcantara, prototipo ideale per il gioco del catalano. Anche l’acquisto del giovane Kirchoff, giunto a parametro zero dal Mainz, aumenta lo spessore tecnico della retroguardia bavarese, composta in prevalenza da giocatori con dei piedi non proprio educatissimi. In uscita, si registrano le partenze di Gomez (calciatore che difficilmente avrebbe fatto comodo a Guardiola), Tymoshchuk (tornato allo Zenit per chiudere la carriera) e Emre Can, quest’ultimo ceduto al Bayer con diritto di riscatto – da esercitare nei prossimi ventiquattro mesi – a favore del club bavarese. Mercato non ancora chiuso: in entrata si fa insistentemente il nome di Sergi Roberto, mentre in uscita viene data per imminente la cessione di Luiz Gustavo al Wolfsburg.
ROSA – La qualità della rosa bavarese è nota a tutti ed è stata impreziosita dagli arrivi (a peso d’oro) di Gotze e Thiago Alcantara. Resta da capire se i campioni d’Europa, che a dicembre contenderanno all’Atletico Mineiro di Ronaldinho il titolo di campione del mondo per club, assorbiranno in maniera rapida ed indolore i dogmi del tecnico catalano. Lo schema tattico, nonostante il 4-1-4-1 estivo, dovrebbe essere il “classico” 4-3-3 in puro stile catalano, con Gotze che, molto probabilmente, sarà chiamato a svolgere il compito ricoperto da Iniesta nel Barça di Pep. Il famoso “finto neuve” dovrebbe essere Muller, calciatore dotato di un ottimo senso tattico, in grado di garantire un buon numero di gol e abile anche nel favorire gli inserimenti dei compagni di squadra; difficile, in tutta onestà, vedere Mandzukic impiegato con la stessa regolarità dell’ultima stagione. L’unica pecca, se tale si può definire, riguarda il reparto centrale della difesa, dove non s’intravede un giocatore di respiro internazionale, anche se Guardiola, in quel ruolo, dovrebbe schierare Javi Martinez: il basco, schierato per tutta la passata stagione nel ruolo di schermo davanti alla difesa, dovrebbe arretrare sulla linea dei difensori, tornando a ricoprire un ruolo già sperimentato, con successo, nell’Athetic Bilbao di Bielsa.
LA STELLA – Franck Ribery. Sono almeno otto le stelle di prima grandezza di questo Bayern, ma il francese resta indiscutibilmente il giocatore più determinante. Non è un caso che, complice la sua assenza, il Bayern sia affondato in Supercoppa sotto i colpi del Borussia Dortmund. Negli ultimi due anni è stato il miglior giocatore dei bavaresi ed anche quest’anno, nella stagione pre-mondiale, risulterà decisivo per le sorti dei bavaresi.
EINTRACHT BRAUNSCHWEIG
Dopo quasi trent’anni d’assenza, molti dei quali trascorsi in terza divisione, torna nella massima serie l’Eintracht Braunschweig, storica compagine del calcio tedesco assoluta protagonista a cavallo fra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli anni settanta. I leoni, fra i padri fondatori della Bundesliga, vantano nel loro palmeres un titolo tedesco ed un quarto di finale di Coppa dei Campioni disputato contro la Juventus, capace di eliminare il Braunschweig solo grazie alla regola dei gol segnati in trasferta. Inoltre, cosa nota ai più, la squadra della Bassa Sassonia è stata la prima in assoluto a sponsorizzare la propria casacca, creando una modo seguita in tutto il mondo e nella maggior parte delle discipline sportive. Tornando all’attualità, l’obiettivo non può che essere la salvezza, anche se la rosa a disposizione dell’ottimo Lieberneckt, al debutto assoluto in Bundesliga, non lascia presagire nulla di buono. Al campo spetta l’ultima parola, ma sono in tanti a pensare che l’armata gialloblu possa replicare la stagione, tutt’altro che brillante, disputata dal Furth nell’ultima Bundesliga.
MERCATO – La squadra è stata sicuramente rafforzata, ma per centrare l’obiettivo salvezza risultano indispensabili ulteriori acquisti in difesa e nel reparto avanzato. In entrata, c’è grande attesa intorno a Hochscheidt, all’esordio in Bundes dopo le annate d’assoluto protagonista nell’Aue (zweite liga). Da vedere quello che sarà in grado di fare Simeon Jackson che, dopo aver fatto sfracelli in tutte le leghe della Football League inglese, ha trascorso gli ultimi anni in Premer League da comprimario con la maglia del Norwich. Caligiuri, arrivato a parametro zero dal Mainz e unico fra i neo-acquisti con alle spalle un’esperienza significativa nella massima serie, garantisce solidità e grinta alla mediana dei leoni. All’apparenza inutili, invece, gli approdi di Oehrl e di Perthel, calciatori non in grado d’incidere nella massima serie. In uscita non si registrano cessioni significative.
ROSA – La difesa, per il momento, resta identica a quella che ha ottenuto la promozione in Bundes, nonostante necessiti, come ha dimostrato l’ultima stagione, di qualche innesto di spicco: discreta, ma tutta da sperimentare in Bundesliga, la coppia centrale Bicakcic-Dogan, mentre sugli esterni servono assolutamente riforzi. Il centrocampo, invece, è il reparto qualitativamente e quantitativamente meglio attrezzato, grazie agli innesti di Hochscheidt e Caligiuri a cui si aggiungono i confermatissimi Vrancic e Theuerkauf. Davanti ci si affida all’imprevedibilità di capitan Kruppe, calciatore in grado di ricoprire indifferentemente il ruolo di seconda punta o di esterno d’attacco, e sulla prolificità del congolose Dumbela, che alla soglia dei ventinove anni, dopo aver trascorso tutta la carriera nelle serie minori tedesche, debutterà in Bundesliga. Le alternative offensive non sembrano all’altezza, anche se Jackson potrebbe rilanciarsi in Germania dopo le deludenti annate di Norwich.
LA STELLA – Domi Kumbela. Dopo i quarantotto gol messi a segno con la maglia dei leoni nelle ultime tre stagioni, il congolose è atteso al definitivo salto di qualità in Bundesliga. Impresa tutt’altro che semplice, come dimostra la fallimentare stagione di Occean a Francoforte, calciatore che, lo scorso anno, debuttava nella massima serie alla soglia dei trent’anni dopo aver fatto sfracelli nelle serie inferiori tedesche. Dai suoi gol passano le fortune della squadra gialloblu, anche se potrebbero non essere sufficienti per garantire la permanenza in Bundes.
WOLFSBURG
Sarà questo l’anno del definitivo rilancio dei lupi ad alti livelli? Dopo la storica conquista del Meisterschale con Magath in panchina e l’esplosiva coppia Dzeko-Grafite davanti, la squadra biancoverde ha vissuto alcune stagioni deludenti sotto la guida tecnica dei pessimi Armin Veh e Steve McClaren, prima del ritorno (poco fortunato) del sergente Felix, esonerato a metà dalla scorsa stagione con la squadra in piena zona retrocessione. L’approdo del pragmatico Hecking, autore di alcune salvezze in scioltezza da incorniciare sulla panchina del Norimberga, ha ridato linfa vitale ad alcuni uomini importanti della rosa (Diego in primis) ed ha consentito ai lupi di chiudere lo scorso campionato con una striscia positiva di dieci partite, oltre ad aver raggiunto la semifinale della Coppa di Germania (persa contro la corazzata Bayern). L’obiettivo di questa stagione è l’approdo ad una coppa europea, con la speranza, neppure troppo velata, di un possibile approdo in Champions grazie a qualche intoppo di Schalke o Bayer Leverkusen. La rosa è decisamente buona e l’arrivo di Luiz Gustavo, non ancora ufficiale ma – stando ai rumors apparsi sui mass media tedeschi – in dirittura d’arrivo nelle prossime ore, la renderebbe assolutamente di prim’ordine.
MERCATO – La dirigenza si è mossa discretamente bene con gli acquisti di Klose e Caligiuri, quest’ultimo, però, fermo ai box per la rottura dei legamenti del crociato. L’arrivo di Luiz Gustavo rappresenterebbe la classica ciliegina sulla torta di una squadra che, potenzialmente parlando, già oggi è inferiore a solo quattro squadre. In uscita nessuna cessione eclatante, oltre alle solite numerose cessioni in prestito per rendere più leggera la rosa a disposizione di Hecking.
ROSA- Decisamente interessante il parco giocatori del Wolfsburg, che già la scorsa stagione, Magath permettendo, poteva tranquillamente ambire all’accesso ad una coppa europea. Il reparto difensivo è stato rafforzato con l’ingresso di Klose, centrale difensivo con il vizio del gol che Hecking ben conosce per averlo allenato a Norimberga, e la contestuale cessione di Kjaer, passato al Lille dopo alcune annate disastrose alla Volkswagen Arena. A centrocampo, in attesa dell’approdo di Luiz Gustavo, Hecking può pescare a piena mani fra le numerose alternative a sua disposizione, con il giovane Arnold in rampo di lancio. In attacco si punta ancora sul vecchio Olic, nella speranza che Bas Dost torni ad essere il cecchino infallibile di Hereenveen e non l’attaccante sbiadito degli ultimi sei mesi della passata stagione.
LA STELLA –  Diego. Il trequartista brasiliano, passato senza fortuna  dal nostro campionato, è il condottiero della squadra di proprietà Volkswagen. Lo scorso campionato, dopo l’addio del sergente Felix, l’ex colchoneros ha deliziato gli appassionati di calcio tedesco con alcune prestazioni degne del Diego ammirato ai tempi del Weser, quando con la maglia del Werder s’impose all’attenzione di tutti gli addetti ai lavori. Quest’anno, nonostante il flirt con l’Atletico Madrid (squadra con cui vinse l’Europa League due stagioni fa), il fantasista sudamericano pare intenzionato a disputare una stagione superlativa, con la speranza, seppur remota, di ottenere una clamorosa convocazione per il mondiale brasiliano. Scolari, nel caso arrivasse Luiz Gustavo, seguirà spesso i lupi. E chissà mai che, fra i ventidue giocatori in campo, non si faccia ammagliare dalla tecnica sopraffina dell’ex stella del Werder.
NORIMBERGA
Bavaresi alla ricerca del poker di salvezze, anche se quest’anno la concorrenza è decisamente più agguerrita. Risulta quindi decisamente più difficile ripetere la scorsa stagione, quando il Norimberga ottenne un’agevole salvezza dopo aver trascorso buona parte della stagione ai margini della “zona-Europa League”.  I tifosi, tuttavia, si dichiarano fiduciosi, ma le incognite sono molteplici: riuscirà il giovane Ginczek a rendere meno asfittico l’attacco bavarese? Quanto peseranno le partenze di Klose e Simons? Al campo l’ardua sentenza.
MERCATO- Calciomercato come al solito oculato da parte della dirigenza del Norimberga: il posto del partente Klose è stato preso dal navigato Pogatetz, giunto a parametro zero dal Wolfsburg, mentre in attacco si punta sul giovane Ginczek (ex promessa del settore giovanile del BvB). Ancora da rimpiazzare il partente Simons, tornato in patria nelle fila del Bruges dopo molti anni di onorata militanza con la maglia del Club. Qualche innesto da qui al 31 agosto non guasterebbe affatto: l’operato dei dirigenti bavaresi è stato fin qui insoddisfacente.
ROSA- In difesa resta da verificare l’inserimento di Pogatetz, anche se c’è un certo (giustificato) ottimismo sulle capacità del centrale austriaco. A centrocampo, invece, manca un degno sostituto di Simons,  centrocampista che dettava i tempi del gioco e garantiva un buon numero di gol ogni anno: indispensabile, in tal senso, intervenire celermente sul mercato. L’attacco, fra i meno prolifici dell’ultima stagione, è stato rimpolpato con l’arrivo di Ginczek, reduce da un’ottima annata con la maglia del St. Pauli; tuttavia, il reparto avanzato pare poco attrezzato a far fronte ad un campionato complesso quale è la Bundes, a meno che i deludenti Pekhart e Esswein non rinascano improvvisamente dal torpore della scorsa stagione.
LA STELLA – Hiroshi Kiyotake. Il giapponese è il calciatore di maggior estro e classe, peccato che alterni grandi prestazioni ad altre decisamente meno entusiasmanti. Indispensabile, quindi, trovare maggiore continuità di rendimento per il bene della squadra e per mantenere il posto da titolare nelle selezione nipponica allenata da Zaccheroni.

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