lunedì 5 agosto 2013

Speciale Bundesliga 2013/2014, pt.1 – Eintracht e Friburgo per continuare a stupire, Ausgburg e Hoffenheim per il riscatto


SPECIALE BUNDESLIGA 2013/2014, PRIMA PARTE – Parte oggi, con la prima parte dello “Speciale Bundesliga 2013/2014″, il viaggio di TCE verso la nuova stagione di calcio internazionale. Un viaggio che passerà anche tramite la presentazione della nuova Premier League (curata da Davide Capelli), della Liga delle superstar (curata da Alfonso Alfano) e della ricchissima Ligue 1 (curata da Mattia Rossi), e che speriamo sia di vostro gradimento. In questa prima parte dedicata alla Bundesliga andremo ad analizzare quattro squadre che, nell’ultima stagione, hanno vissuto situazioni diametralmente opposte: il Friburgo e l’Eintracht, reduci da un’annata da incorniciare culminata con la qualificazione all’Europa League,  e l’accoppiata Ausgburg-Hoffenheim, compagini che nell’ultima stagione hanno dovuto sudare le proverbiali “sette camicie” per guadagnarsi la permanenza in Bundesliga.
FRIBURGO
Ci sarà il terzo miracolo di Gordon Streich? I tifosi dei Breisgau-Brasilianer, da sempre fra i più pittoreschi del panorama tedesco, se lo augurano di cuore, anche se sono consci  che l’impresa sarà decisamente ardua. Eppure il tecnico tedesco, reduce da una salvezza miracolosa dopo aver raccolto la squadra all’ultimo posto e da una qualificazione all’Europa League dal sapore amaro dopo aver sfiorato l’ammissione alla coppa delle grandi orecchie, non si scompone e si dichiara ottimista in vista di una stagione che vedrà i rossoneri impegnati su ben tre fronti. E i primi riscontri internazionali, avvenuti nelle amichevoli contro Olympiakos e Athletic Bilbao, sembrano dargli ragione. L’obiettivo più realistico, però, pare quello di un campionato tranquillo, lontano dalle zone di vertice sfiorate lo scorso anno ma distante anche dalle sabbie mobili della bassa classifica.
MERCATO: La campagna di rafforzamento non può essere certo sufficiente, specie alla luce delle cessioni di Kruse (Borussia M’Gladbach), Caligiuri (Wolfsburg), Makiadi (Werder) e dell’accoppiata Flum-Rosenthal (Eintracht Francoforte). In entrata, tuttavia, vanno segnalati gli arrivi di parecchi giocatori interessanti che negli ultimi anni – chi per un motivo, chi per un altro – non hanno mantenuto quanto promesso: gente  come Hanke (Borussia M’Gladbach, parametro zero), Gelson Fernandes (Sporting Lisbona), Pilar (Wolfsburg, prestito) e Coequilin (Arsenal, prestito) possono rilanciarsi sotto la sapiente guida di Streich, allenatore dalle indubbie capacità motivazionali. 
ROSA:  La difesa è rimasta la stessa, con Baumann attento guardiano dei pali rossoneri. Ed è da questo punto fermo che Streich riparte, forte delle ottime prestazioni fornite dal reparto arretrato nell’ultimo campionato. A centrocampo non mancano certo le alternative, anche se le partenze di Flum, Rosenthal e – soprattutto – Caligiuri sembrano aver abbassato la qualità del reparto. Attenzione, comunque, a Pilar, autentica rivelazione di Euro 2012, fermo per l’intera scorsa stagione a causa di un brutto infortunio: se il ceco saprà riprendersi fisicamente, il ricordo di Caligiuri potrebbe essere meno doloroso. Il reparto meno attrezzato è senza alcun dubbio l’attacco, che manca di una prima punta prolifica e s’affida quasi in toto al navigato ed affidabile Hanke; troppo poco per una squadra impegnata sui tre fronti.
LA STELLA:  Difficile trovare un giocatore che spicchi nella rosa dei Breisgau-Brasilianer. Il giovane difensore Ginter (reduce da un ottimo europeo Under 21) e il portiere Baumann sono stati i calciatori trattenuti con maggior difficoltà nell’ultima sessione di mercato, viste le numerose offerte pervenute dal mercato tedesco e internazionale. Tuttavia, alla luce di quanto espresso nell’ultima Bundesliga, il giocatore più determinante non può che essere il francese Schmid, ficcante ala destra, reduce da una stagione a dir poco superlativa.
AUSGBURG
Terza stagione consecutiva in Bundesliga per la società bavarese, che quest’anno punta ad una stagione di minore sofferenza. Dopo due salvezze conquistate di rincorsa, al termine di gironi di ritorno da media europea, l’Ausgburg vuole navigare in acque più tranquille e regalare qualche soddisfazione al proprio pubblico. La società ha confermato in panchina Wienzierl, tecnico da molti messo in discussione alla fine del disastroso girone d’andata dello scorso campionato, alla seconda stagione da allenatore nella massima serie. L’obiettivo, non può che essere altrimenti, è la salvezza. E per raggiungerla si punta sull’esperienza di Halil Altintop ( tornato in Bundesliga dopo l’esperienza al Trabzonspor) e sulla freschezza di Holzhauser (giunto in prestito dallo Stoccarda). Le assenze dei sudcoreani Wong-Ji e Koo, arrivati in prestito a metà dello scorso campionato da Sunderland e Wolfsburg, potrebbero pesare. E non poco.
MERCATO: Si è provato fino all’ultimo a riottenere Koo in prestito dal Wolfsburg, ma l’allenatore dei lupi, Hecking, non ha voluto sentire ragioni ed ha imposto la permanenza del coreano in maglia biancoverde; la società bavarese, nonostante i continui rifiuti, proverà fino all’ultimo a riportare il trequartista asiatico nella rosa a disposizione di Wienzierl.  Stessa sorte è toccata all’altro coreano Wong-Ji, che per il momento resta a Sunderland a disposizione di Paolo Di Canio, anche se il contratto in scadenza nel 2014 lascia aperto qualche spiraglio sul buon esito della trattativa. In entrata ottimi gli innesti di Altintop e Holzhauser, giocatori in grado di lasciare il segno nella lotta per non retrocedere, mentre in uscita non si registrano partenze significative a titolo definitivo. Mercato fin qui sufficiente, anche se la ciliegina coreana lo renderebbe assolutamente discreto.
ROSA: La difesa va assolutamente puntellata con l’innesto di almeno un paio di elementi: indispensabili, a nostro avviso,  un centrale difensivo d’affidamento e un terzino sinistro da mettere in competizione con il giovane Ostrzolek. Buone le alternative a centrocampo, reparto che se dovesse includere Koo sarebbe praticamente perfetto. Il reparto avanzato è stato puntellato con l’innesto di Fetsch, reduce da un’ottima stagione in Dritte Liga con la maglia del Kickers Offenbach, ma come al solito si reggerà sulla buona lena di Molders.
LA STELLA: Indubbiamente, Sascha Molders. La rinascita dello scorso anno è coincisa con il rientro in squadra della possente punta tedesca, che anche in quest’avvio di stagione ha dato un saggio della proprie capacità da uomo d’area. Troppo importante il suo apporto per Wienzierl, tecnico che  ama giocare con una punta boa e due giocatori in appoggio pronti ad inserirsi.
EINTRACHT FRANCOFORTE
Stagione della conferma per l’Eintracht, assoluta rivelazione dell’ultimo campionato tedesco. Non sarà semplice ripetersi: l’impegno europeo, un gioco con poche varianti dal punto di vista tattico e qualche screzio fra l’allenatore e la società (ndr: ma cosa ha da lamentarsi Armin Veh?), lasciano aperto qualche dubbio sulla stagione in divenire delle aquile rossonere. La rosa, però, sembra migliorata rispetto alla scorsa stagione e consentirà ad Armin Veh di far giostrare a suo piacimento i giocatori. L’obiettivo, almeno in campo nazionale, è provare a ripetere quanto prodotto nella stagione appena andata in archivio, anche se la lotta si fa sempre più intensa e difficile. Questa squadra, salvo stravolgimenti sia in senso positivo che negativo, vale attualmente la parte sinistra della classifica, ma difficilmente può ambire alle prime sei posizioni.
MERCATO: Mercato in uscita praticamente nullo, con le sole partenze dei deludenti Matmour e Occean (entrambi passati in Zweite Liga al Kaiserslautern). E già questo rappresenta, di per sé, un successo per la società di Francoforte, che è riuscita a trattenere pezzi da novanta come Rode, Schwegler, Meier, Trapp e Oczpika, calciatori finiti nel mirino di diverse società di Bundesliga e – in alcuni casi – di Premier League. In entrata, sono stati rafforzati  il reparto mediano con l’innesto di Flum e la trequarti con Rosenthal, giocatore quest’ultimo in grado di giocare anche da prima punta. Ed è proprio il reparto offensivo a necessitare di qualche innesto. Sfumati gli arrivi di Bendtner (ingaggio troppo alto) e Derdiyok (ritenuta eccessiva la richiesta dell’Hoffenheim), la squadra rossonera ha acquistato il solo Joselu, punta spagnola reduce da una stagione tutt’altro che esaltante con la maglia dell’Hoffe. Resta viva la pista che porta al giovane ceco Kadlec, promettente punta che, però, necessiterebbe di un periodo di adattamento alla Bundesliga.
ROSA:  Qualche alternativa in più in difesa, specie nella zona centrale, non guasterebbe, ma Armin Veh non può certo lamentarsi. O perlomeno non lo può fare per quel che concerne la difesa e il centrocampo, mentre l’attacco è ancora da completare. Manca dannatamente una prima punta, visto il perdurare dei problemi fisici che affliggono Lakic. A meno che Meier, trequartista con il vizio del gol, sopperisca nuovamente alle lacune del reparto offensivo rossonero.
LA STELLA:  Sono almeno tre i giocatori determinanti delle aquile, che di fatto compongono l’asse portante della squadra: Trapp, Rode e Meier sono importanti ( e determinanti ) in egual misura. Tuttavia, in virtù di quanto espresso nella scorsa stagione, Rode rappresenta il fulcro della squadra, la mente del gioco di Veh, dai cui piedi passano (spesso) le sorti dei rossoneri. Ed è, a nostro parere, la stella di questo team.
HOFFENHEIM
Obiettivo tranquillità. E nient’altro. Dopo aver ottenuto la salvezza solo tramite l’appiglio dei play-out, complici lo scandaloso girone di ritorno del Fortuna ed un’ultima giornata di Bundesliga che lascia aperti molti dubbi, la squadra di Sinsheim cerca solo un po’ di serenità. Meritatissima la conferma di Gisdol in panchina, artefice del miracolo salvezza dopo aver raccolto una squadra devastata – tecnicamente e psicologicamente – dalla gestione Kurz. Gli ingredienti per una salvezza tranquilla ci sono tutti, anche se va concesso a Fortune e  Elyounoussi, colpi del mercato estivo del TSG, il giusto tempo d’ambientarsi ai ritmi del campionato tedesco. Da sottolineare la presenza in rosa di Vukcevic: l’esterno destro d’origine croata,  protagonista suo malgrado di un gravissimo incidente automobilistico che gli è costato quasi due mesi di coma, potrebbe tornare a disposizione entro la fine dell’anno. Ma già in queste settimane, seppur con un programma personalizzato, si sta  allenando con i preparatori del TSG.
MERCATO: Nessuna cessione eccellente e due innesti importanti come i già citati Fortune e  Elyounoussi: il mercato dell’Hoffe potrebbe sembrare all’apparenza positivo. Ma la difesa, vero tallone d’Achille dell’ultimo annata, va assolutamente rinforzata con innesti di un certo spessore tecnico e temperamentale. Anche l’attacco, considerata l’imminente cessione di Derdiyok, andrebbe puntellato con l’innesto di qualche giocatore che, in caso di necessità, possa subentrare a Fortune.
ROSA: Altamente insufficiente il reparto arretrato, che può contare su un solo giocatore di qualità, Beck. Da implementare la levatura dei centrali difensivi, che abbondano in quantità (ben sette) ma non certo in qualità, e da acquistare urgentemente un terzino sinistro degno di tal nome. Il centrocampo è il reparto di maggior qualità, implementato dall’arrivo dell’esterno sinistro Elyounoussi. In attacco, invece, sarebbe necessario un ricambio di maggior peso per dar fiato a Fortune, ruolo che potrebbe essere coperto da Derdiyok, ma lo svizzero non vede l’ora di andarsene da Sinsheim.
LA STELLA:  Il Firmino ammirato nell’ultimo scorcio di stagione, sotto la sapiente guida di Gisdol, è un giocatore oltremodo determinante.  Il giocatore di maggior peso, però, resta Salihovic, che quest’anno potrebbe giocare nel ruolo di play basso alla “Pirlo”, lasciando libera la stellina brasiliana di giostrare alle spalle di Fortune.

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