domenica 3 novembre 2013

BUNDESLIGA, 11.A GIORNATA, IL PUNTO DELLA DOMENICA


BUNDESLIGA, UNDICESIMO TURNO – Dopo un sabato “corsaro”, con ben cinque successi esterni su sei partite disputate, la domenica ha riservato solo successi casalinghi.

AUSGBURG-MAINZ 2-1  - L’Ausgburg interrompe la serie negativa in corso (tre k.o. consecutivi) grazie al successo interno colto contro il Mainz, che, nonostante fosse reduce dal successo interno contro il Braunschweig, conferma di vivere un momento di forma tutt’altro che eccellente. L’avvio di partita è decisamente appannaggio dei padroni di casa, che dominano nel possesso palla (intorno al 75%) e sfiorano il gol in almeno un paio di circostanze. Il gol del vantaggio, al ventisettesimo, è la logica conseguenza della supremazia bavarese: superba palla in profondità di Beier per Hahn, che approfitta della lenta coppia centrale ospite e non sbaglia a tu per tu con Muller. Il gol dei bavaresi non scuote la squadra di Tuchel, che continua a soffrire la maggior dinamicità della squadra avversaria. Nell’intervallo, Tuchel mischia le carte e toglie un inguardabile Svensson, difensore centrale di ruolo, ed inserisce un esterno offensivo, Muller. L’avvio di ripresa, però, è da incubo per i nullfunfer: Werner verticalizza per il solito Hahn, che s’inserisce perfettamente nelle fragili maglie della retroguardia avversaria e, da posizione particolarmente complicata (complice la deviazione di Wetklo in uscita disperata), mette a segno il secondo gol personale. Il Mainz torna in partita al sessantesimo grazie a Choupo-Moting, che trasforma un penalty accordato dall’arbitro per un fallo ai danni di Polter. Nel finale, il Mainz guadagna metri, ma l’Ausgburg fa buona guardia e, di fatto, neutralizza la squadra di Tuchel, mai realmente pericolosa dalle parti di Hitz.
WERDER BREMA-HANNOVER 3-2 – Il Werder, già vincitore del derby per “eccellenza” contro l’Amburgo, fa suo il derby “mignon” contro l’Hannover al termine di un match in bilico fino all’ultimo, ma giocato decisamente male da entrambe le squadre. La squadra di casa si fa preferire  nella prima fase del match, ma al ventesimo va sotto. L’arbitro ravvede un fallo di Fritz ai danni di Sobiech, e decreta un calcio di rigore a favore dell’Hannover: dal dischetto si presenta Huszti, che trasforma in maniera magistrale. Passano solo cinque minuti e il Werder trova il pareggio: l’arbitro concede un calcio di rigore per un evidente – quanto ingenuo – fallo commesso da Sanè ai danni di Elia; Hunt si presenta dagli undici metri e mette a segno il primo gol stagionale. La partita s’accende. La squadra di Slomka va vicina al gol con Andreasen, prima, e Prib, poi, ma al trentasettesimo capitola nuovamente: sventagliata di Hunt dalla sinistra, Junozovic raggiunge la sfera in area di rigore con una spettacolare spaccata che si rivela un assist per Makiadi, bravo a depositare il pallone in rete a due metri dalla linea di porta. La risposta dell’Hannover non si fa attendere. Al quarantesimo, dopo solo tre minuti dal gol locale, Sakai fa partire un potente fendente di destro che s’insacca – complice anche un Mielitz mal posizionato – sotto la traversa. Il secondo tempo, oltre ad essere decisamente povero dal punto di vista tecnico come il primo, riserva ben poche emozioni. L’Hannover sfiora il gol con un colpo di testa di Andreasen e con un tiro sbilenco, da posizione decisamente favorevole, di Huszti, mentre il Werder si fa segnalare delle parti di Zieler con una pericolosa conclusione di Elia. All’ottantacinquesimo, quando il pareggio sembra ormai certo, il Werder porta a casa i tre punti: punizione di Hunt dalla sinistra, Santiago Garcia stacca di testa ma trova l’opposizione dell’ottimo Zieler, che nulla può, però, sulla ribattuta dell’ex difensore del Palermo. Il Weser esplode, con buona parte dei giocatori biancoverdi che vanno a raccogliere l’abbraccio della curva. La squadra di Dutt torna al successo dopo quattro turni, mentre l’Hannover subisce il quinto k.o. consecutivo e vede sempre più vicina la zona-retrocessione.

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