lunedì 5 novembre 2012

BUNDESLIGA 10. GIORNATA: IL PUNTO

Schweinsteiger, Muller, Ribery: vola il Bayern!

RITORNO ALLA REALTA'- Domenica scorsa, dopo il k.o. interno del Bayern contro le aspirine, erano in tanti a sperare in una Bundesliga aperta ed avvincente. A distanza di sette giorni, però, tutto sembra essere tornato come prima, con i bavaresi che riportano a sette i punti di distanza dallo Schalke e a undici quelli dal BvB. Al di là degli aspetti meramente numerici, della capolista ha impressionato la prestazione d'assoluta qualità fornita nel nord-sud derby: una prova di forza importante, che ha fatto zittire chi, magari inconsciamente, sperava di vedere una Bundesliga riaperta. Quest'anno, a differenza dello  scorso campionato, la rosa a disposizione di Heycknes è ampia e variegata, e consente al vecchio Jupp di poter cambiare le pedine senza perdere d'incisività, a patto che fra gli undici titolari sia presente Ribery: non è un caso che l'unica sconfitta dei bavaresi sia maturata senza la presenza del francese. Siamo difronte ad un Bayern, "Ribery-dipendente"? Di certo non è più "Robben-dipendente", vista la prolungata assenza dell'olandese dall'undici base.
Se in Baviera si festeggia, nella Ruhr si giustifica. Lo fa lo Schalke, che perde a Sinsheim contro l'Hoffenheim e recrimina per un rigore - inesistente - concesso ai padroni di casa sul punteggio di 1-1. Gara da dimenticare per la retroguardia di Stevens, apparsa in netta difficoltà nel contenere le sortite dei non irresistibili attaccanti di casa; male anche Holtby, apparso in calo rispetto alle ultime confortanti prove. I  Knappen,oltretutto,  confermano la tradizione negativa sul campo del TSG, mai espugnato nella storia del club di Gelsenkirchen. Vittoria importantissima, invece, per la squadra di Babbel, che torna al successo dopo  una striscia negativa di quattro partite, grazie anche ad alcuni prodigiosi interventi di Wiese, finalmente positivo dopo un avvio di stagione particolarmente deludente. A causa del pareggio fra le mura amiche contro lo Stoccarda, non ride neppure la sponda giallonera della Ruhr E' stato un Borussia propositivo a cui, però, è mancato terribilmente il lavoro sugli esterni di Reus e Grosskreutz, mentre lo Stoccarda, schierato in maniera molto prudente dal redivivo Labbadia ( sembrava destinato al patibolo un mese fa, ora ha rilanciato completamente gli svevi), ha costretto Weidenfeller agli straordinari in un paio di situazioni. Alla fine i biancorossi, per la quarta volta consecutiva, escono dal Westfalen con un punto d'oro, che lascia Ibisevic & C. in piena zona-Europa League.

SI RIVEDE L'HANNOVER-  Il Bayer Leverkusen vince contro il Fortuna Dusseldorf, al termine di una gara combattuta e che, nell'ultima mezz'ora, ha dovuto affrontare in dieci per l'espulsione di Rolfes. I Werkself, pur senza impressionare, scavalcano il Borussia al quarto posto, ma devono dare maggiore qualità alla proprie prestazioni: l'impressione, è che la striscia positiva attualmente in corso ( sette partite senza sconfitte), sia dovuta più a circostanze fortuite che altro. Dopo uno sfolgorante avvio di stagione, si erano completamente perse le traccie dell'Hannover. La squadra di Slomka, reduce da tre sconfitte nelle ultime quattro partite, doma senza particolari patemi l'Ausburg grazie ad una prova maiuscola del duo Stindl-Diouf, ma sembra ancora un paziente in convalescenza: troppo scarsa, infatti, la resistenza opposta dalla squadra bavarese, ultima - non per caso -  in classifica.
Domenica d'autore al Weser, dove si sfidano Werder e Mainz, ovvero due fra le compagini a maggior trazione anteriore del torneo. E' stata una bella partita, ricca di grandi emozioni ( specie nella prima mezz'ora) ,di clamorose palle gol fallite e di difese particolarmente "brillanti",  ma, d'altronde, è cosa risaputa: Tuchel e Schaaf non sono certo due allenatori dalla spiccata sensibilità tattica difensiva. Vista la quantità di palle gol fallite dai nullfunfer ( chiedere ad Ivanschitz per conferma), il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, ma il Werder non ha certo demeritato di portare a casa i tre punti. Voglio fare un piccolo elogio all'allenatore del Werder, Thomas Schaaf, dopo due anni di continue critiche su blog e forum vari: la squadra, nonostante una fase difensiva come al solito rividibile, ha un'anima, come mai aveva avuto nel recente passato. E Arnautovic tornante di destra, nonostante fossi molto scettico in principio, sta dando risultati più che positivi. Peccato, però, che il baffone, di tanto in tanto,  disponga cambi a partita in corso che non stanno " ne in cielo, ne in terra", come la sostituzione di un ottimo Elia, giocatore di fascia, con l'acerbo Fullkrug, una punta, con il Werder in vantaggio di una rete.
Nell'anticipo di venerdì, la matricola Furth strappa un preziosissimo punto sul campo dell'Eintracht, grazie ad un gol del magiaro Stieber, lesto ad approfittare di un clamoroso svarione della squadra di casa ( buon Veh, non mente). Partita particolare per Occean, alla prima da ex contro i biancoverdi: l'attaccante canadese, tradito forse dall'emozione, ha disputato un pessimo match, a conferma della difficoltà fin qui riscontrate nella sua esperienza in maglia rossonera.
E' stata proprio la giornata delle resurrezioni: oltre al già citato Hannover, torna al successo il  Norimberga, che batte il Wolfsburg grazie ad un bel gol di testa di Gebhart, e torna a far bottino pieno dopo sei partite. Gara nettamente dominata dalla squadra di Hacking, scesa in campo con l'antico spirito battigliero d'inizio stagione e mai messa in reale difficoltà da un remissivo Wolfsburg. I lupi, che dopo l'esonero di Magath sembravano essersi ripresi, accusano un brutto stop e non danno seguito alle recenti vittorie ottenute in campionato e coppa di Germania. Ora, più che mai, risulta indispensabile nominare un nuovo allenatore e, in vista del mercato invernale, un nuovo diesse, anche se quest'ultima casella dovrebbe essere riempita dall'ingaggio di Beiersdorfer.
Continua a non convincere il Gladbach, che viene fermato (1-1) fra le mura amiche dall'ostico Friburgo di Streich. Gara equilibrata sbloccata da De Camargo ad inizio ripresa, e fissata sul punteggio finale di parità da un calcio di rigore trasformato da Caligiuri.

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