domenica 21 aprile 2013

BUNDESLIGA, TRENTESIMA GIORNATA: IL PUNTO DEL SABATO.


l Bayer, dopo il 6-1 rifilato al Wolfsburg nella coppa nazionale, vince con identico risultato sul campo dell’Hannover, terreno dove negli ultimi due anni era stato sempre sconfitto. Tutto semplice per Borussia e Bayer, mentre si fa incandescente la lotta ‘per il quarto posto: cinque squadre racchiuse nel fazzoletto di due punti, con il Friburgo che ha la possibilità, in caso di vittoria domani contro lo Stoccarda,  di superare lo Schalke. Ma andiamo ad analizzare tutto quello che è successo in questa trentesima giornata.


HANNOVER-BAYERN MONACO 1-6-  Continua la marcia inarrestabile del Bayern. La squadra bavarese, in previsione della semifinale di coppa contro il Barça, scende in campo  con soli quattro titolari ( Van Buyten, Muller, Neuer e Ribery). La partita si sblocca al quarto d’ora: palla filtrante per Alaba, che crossa nel mezzo trovando la fortuita deviazione di Schulz. Bayern avanti grazie ad un autogol: la fortuna aiuta gli audaci. Il raddoppio non tarda ad arrivare: al 22° Pizarro, vicinissimo al gol solo due minuti prima, serve uno splendido assist per Ribery, che batte Zieler in uscita e, di fatto, chiude il match. Il calciatore peruviano, schierato ancora una volta da Jupp come rifinitore, è in giornata di grazia: al 40° serve splendidamente Gomez, che in estirada batte sul tempo il diretto avversario e trafigge il portiere avversario. Nell’intervallo Heynckes, sempre in ottica champions, opera un doppio cambio: fuori Ribery e Muller, dentro Shaqiri e Robben. La musica, per quanto ovvio, non cambia. I campioni di Germania, dopo solo un quarto d’ora dalla ripresa delle ostilità, trovano il quarto gol con Gomez, servito dalla destra da un cross basso di Boateng. Per il panzer tedesco, all’ottava rete stagionale nel campionato tedesco, ennesimo gol dal peso specifico prossimo allo zero. Nel finale sale in cattedra, ancora una volta, Pizarro: al 71°, ben imbeccato da Alaba, realizza il quinto gol del Bayern, mentre all’86° – dopo il gol della bandiera dell’Hannover realizzato da Hofmann –  fissa il punteggio sul definitivo 6-1.


BORUSSIA DORTMUND- MAINZ 2-0- Klopp, non potendo disporre di una rosa numerosa come quella del Bayern, decide di schierare la miglior formazione possibile nella sfida interna al Mainz, sceso al Westfalen in un periodo di forma piuttosto scadente. Il match si sblocca dopo un solo minuto: palla lunga dalla trequarti – in direzione dell’area di rigore – per Gotze, Wetklo esce malamente scontrandosi  con il talento tedesco e fornisce un involontario assist per Reus, che insacca a porta praticamente sguarnita (solo un difensore sulla linea di porta). Il Borussia insiste, ma il portiere avversario si riscatta con un paio di ottimi interventi. Il Mainz prova a reagire nel finale della prima frazione, ma non crea grossi grattacapi alla porta di Weidenfeller.  Nella ripresa il Dortmund continua a dominare, senza riuscire a trovare la via del gol. Il Mainz non esiste e, a quattro dal termine, alza definitivamente bandiera bianca davanti al gol (ventitreesimo in Bundes) di Lewandowski. Il Borussia è sempre più vicino alla conquista definitiva del secondo posto, mentre i nullfunfer abdicano definitivamente nella lotta per la qualificazione alla prossima Europa League. E pensare che solo tre settimane fa, reduci da un ottimo periodo di forma, sembravano i più autorevoli candidati a lottare   con lo Schalke   per il quarto posto.


BAYER LEVERKUSEN-HOFFENHEIM 5-0 – Qualificazione diretta alla Champions ormai acquisita per le aspirine, che volano a +7 dallo Schalke quando mancano solo quattro partite alla conclusione del campionato. La partita si sblocca al quarto d’ora:  le aspirine, grazie ad un provvidenziale recupero di Bender, partono in contropiede con Sam, che serve Schurrle in area; il talentuoso tedesco, inseritosi con tempismo perfetto nell’area di rigore avversaria, crossa nel mezzo per Kissling, che  di testa porta in vantaggio le aspirine.  Al ventitreesimo il Bayer sbaglia un rigore con Rolfes. Nell’azione che porta al penalty, l’Hoffe resta in dieci per il cartellino rosso rifilato a Polanski. L’Hoffe si sfalda. E a nulla vale il cambio operato al 29°, con Ochs che prende il posto di Schipplock. Al 34° le aspirine pervengono al raddoppio con uno splendido destro a giro di Schurrle , bravissimo a vedere Casteels  leggermente fuori dai pali. La partita prosegue su un unico binario: Bayer in attacco, Hoffe sulla difensiva. A venticinque dal termine, il Bayer trova il terzo gol: Carvajal mette il pallone nel mezzo per Kissling, che stacca di testa fra le “belle statuine” Beck e Del Pierre trovando il secondo gol personale. Quattro minuti più tardi, al termine di un’azione in campo aperto di Kadlec, Schurrle riceve palla in mezzo all’area e batte ancora l’estremo difensore avversario.  Nel finale è Reinartz, a dieci dal termine, a fissare il punteggio sul definitivo 5-0.


EINTRACHT FRANCOFORTE-SCHALKE 04 1-0 –  Il match di cartello della trentesima vede prevalere l’Eintracht, che grazie a questo successo può sperare ancora nella Champions. La partita è stata senz’ombra di dubbio la più bella e incerta del sabato tedesco. Primi venticinque minuti di chiara marca Knappen. Gli ospiti, infatti, sfiorano il gol in un paio di circostanze, prima con Bastos e poi con Draxler.  I Knappen dominano e al 24°, complice un fallo di mano (molto discutibile) di Aigner su un calcio di punizione eseguito da Bastos,  ottengono un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Bastos, ma Nikolov riesce a deviare il pallone in angolo ed evita il gol. La CommerzBank ribolle d’entusiasmo. E la squadra di Veh, fin lì assolutamente passiva, inizia a giocare a calcio. I rossoneri si rendono pericolosi in almeno tre circostanze, ma riescono ad espugnare il fortino avversario solo nel finale di prima frazione: il giovanissimo Stendera (classe 95) calcia una punizione dalla destra in direzione dell’area di rigore, Russ stacca imperiosamente di testa e batte Hildebrand. Il secondo tempo è dominato dallo Schalke, che non riesce a trovare il pareggio solo per l’estrema bravura di Nikolov, autore di almeno tre interventi decisivi. A dire il vero, i Knappen il gol del pari l’avevano trovato in avvio di ripresa, ma la rete di Pukki è stata annullata da un’errata segnalazione del guardalinee, che giudica il pallone fuori dal rettangolo di gioco nel momento in cui Bastos crossa in direzione del finlandese. Grazie a questo successo si riapre l’intera lotta per il quarto posto, che raggruppa ben cinque squadre nel fazzoletto di due punti.


AMBURGO- FORTUNA DUSSELDORF 2-1- L’Amburgo torna a sperare nella Champions; il Fortuna resta in piena lotta per non retrocedere. Vittoria importante e meritata per i rothosen, che dominano per almeno settanta minuti e soffrono solo nel finale. La partita si sblocca al 14°: Jansen scocca un possente sinistro dal limite dell’area che Giefer respinge in modo imperfetto, Van der Vaart si avventa sul pallone e con un colpo di testa ribadisce in rete. Cinque minuti più tardi è ancora l’olandese, servito da Jiraceck, ad andare a segno dopo aver deriso – con un abile gioco di gambe – tre difensori avversari. Nel finale di primo tempo, a seguito dell’ennesima dormita difensiva stagionale dei rothosen, il Fortuna trova il pareggio con Shahin, servito da un perfetto traversone dalla destra di Bellinghausen. Nel secondo tempo l’HSV controlla il match, rischiando solo nel finale di partita.


WERDER BREMA-WOLFSBURG 0-3 -  Tutto facile per i lupi al Weser. Ma di questi tempi battere il Werder è un esercizio facile, banale, elementare come bere un bicchiere d'acqua. La partita si sblocca al 13° grazie ad un tiro dalla distanza da Arnold che trafigge Mielitz; per il diciottenne dei lupi si tratta del secondo gol consecutivo. Il Werder subisce il colpo e lascia l'iniziativa completamente in mano avversaria. La squadra di Hecking perviene al raddoppio al 27° con Olic, che approfitta dell'ennesima dormita della difesa locale. Piovono fischi dagli spalti. Schaaf prova il tutto per tutto togliendo Prodl (un difensore) ed inserendo Petersen (un attaccante). Il Werder reagisce timidamente e crea qualche occasione da gol, ma la qualità del gioco continua a lasciare perplessi i tifosi biancoverdi. A venticinque minuti dal termine Diego, indimenticato ex di turno, segna su calcio di rigore il gol del definitivo 3-0. Il brasiliano si commuove e chiede scusa al suo vecchio pubblico, che risponde con scroscianti applausi al gesto dell'ex beniamino, simbolo di un Werder spettacolare ad ampio respiro europeo. Un Werder che oggi, francamente, sembra lontano anni luce. E chissà mai se tornerà.

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