domenica 19 maggio 2013

BUNDESLIGA, ULTIMA GIORNATA: IL PUNTO




Ultima di Bundesliga che ha emesso i verdetti ancora in sospeso. In Champions vola lo Schalke, che vince lo spareggio contro il Friburgo, mentre in Europa League ritornano – dopo tanti anni d’assenza – il Friburgo e l’Eintracht Francoforte, squadre che solo un anno e mezzo fa erano rispettivamente all’ultimo posto in Bundes e al secondo in Zweite. L’Ausburg, grazie ad un clamoroso girone di ritorno, si salva senza  passare dai play-out, il Fortuna, invece, retrocede in Zweite Liga al termine di un girone di ritorno da incubo. Festeggia, invece,  l’Hoffenheim, che espugna il Westfalen e si giocherà la permanenza nella massima serie contro il Kaiserslautern ( terzo classificato della Zweite).

BORUSSIA M’GLADBACH-BAYERN MONACO 3-4 – In avvio di partita abbiamo assisto al Bayern più brutto della stagione. I fohlen, dopo dieci minuti, si trovano in vantaggio 3-1, complici alcune imbarazzanti amnesie difensive, come in occasione del primo ( dormitona generale sullo stacco di testa di Stranzl) e del secondo gol ( erroraccio di Dante ). Il Bayern, però, è una grande squadra, che al suo interno dispone di grandi calciatori. E il migliore, quest’anno, è stato sicuramente lui: Franck Ribery. Il francese prima accorcia le distanze beffando sul primo palo un ingenuo ter Stegen, e poi trova il gol del pareggio con uno splendido tiro al volo che strappa applausi a tutto il pubblico presente sugli spalti.  Il francese entra anche nel gol che decide il match, quando s’inventa un assist stupendo sul palo più lontano,  che mette Robben nelle condizioni di segnare il gol della vittoria. Al termine del match, commovente conferenza stampa di Heycknes, al passo d’addio in Bundes –  nello stadio che lo vide protagonista da calciatore – sulla panchina del Bayern.
BORUSSIA DORTMUND- HOFFENHEIM 1-2 – L’Hoffe è la bestia nera del Borussia di Klopp. E’ cosa risaputa. Anche quest’anno, per la terza stagione consecutiva, il TSG supera in almeno una circostanza i gialloneri. Questo successo, però, assume una rilevanza di straordinaria importanza, perché consente alla formazione biancoblù  di giocarsi la salvezza nello spareggio contro il Kaiserslautern, terzo classificato della seconda divisione. La squadra di Gidsol (vero artefice del miracolo play-out) va sotto dopo sei minuti: cross di Grosskreutz dalla sinistra, Kouba stacca di testa e trova la difettosa respinta di Casteels, sulla quale si avventa come un falco Lewandowski che insacca a porta sguarnita. L’Hoffe sembra tramortito e viene tenuto in vita da uno strepitoso Casteels, che in più d’una circostanza evita il secondo gol. La squadra ospite, praticamente inesistente per settantacinque minuti, ottiene un calcio di rigore ad un quarto d’ora dal termine per un fallo di Hummels ai danni di Volland: dal dischetto Salihovic non sbaglia e porta il risultato in parità. Il TSG inizia a crederci, complice anche il risultato che sta maturando ad Hannover. Cinque minuti più tardi, a causa di un netto fallo di Weidenfeller (che costa il cartellino rosso al portiere giallonero) ai danni di Schipplock, l’Hoffenheim ottiene un altro penalty:  dal dischetto va ancora Salihovic, che batte Grosskreutz ( improvvisatosi portiere per l’impossibilità di effettuare altri cambi) e segna il gol che mantiene in vita il TSG. Nel finale succede di tutto. Il Borussia prova a pareggiare l’incontro. E, in linea teorica, ci riesce con Schmelzer, ma il gol del terzino tedesco viene annullato per  la posizione irregolare di Lewandowski ( che è sulla traiettoria del pallone). A fine gara esplode la gioia di Beck e compagni. Ma la strada per la salvezza passa, inevitabilmente, dalla difficile sfida contro il Kaiserslautern.
AMBURGO- BAYER LEVERKUSEN 0-1 –  L’Amburgo, per il terzo anno consecutivo, non parteciperà alla coppe europee. E’ questo il verdetto emesso dal match disputato, ieri, dai rothosen contro le aspirine. E’ stato un incontro divertente e piacevole, con gli ospiti che, a conti fatti, hanno assolutamente meritato il successo. I padroni di casa, infatti, sono rimasti in partita solo grazie ad alcuni interventi strepitosi di Adler, senza risultare particolarmente pericolosi nell’area avversaria. A decidere l’incontro è stato un gol al novantesimo minuto di Kiessling,  che in contropiede mette a segno il venticinquesimo sigillo stagionale e si laurea capocannoniere del torneo. Da applausi a scena aperta il supporto dato dal pubblico di casa alla squadra di Fink, incitata a spron battuto per tutti i novanta minuti.
FRIBURGO-SCHALKE 04 1-2 –  Il big-match dell’ultima di campionato, un vero e proprio spareggio per la qualificazione ai preliminari di Champions, viene vinto dalla squadra più forte: lo Schalke. Dopo venti minuti di studio, dove si fa leggermente preferire il Friburgo, la partita si sblocca  grazie ad un superbo gol di Draxler, che disorienta Mujdza e fa partire un destro a giro da fuori area che si infila sul secondo palo. I padroni di casa accusano il colpo, ma gli ospiti non ne approfittano e sciupano alcune buone occasioni  per raddoppiare. Nel secondo tempo la squadra di Streich parte con un piglio ben diverso. Al decimo, al termine di una bella azione  sviluppatasi per linee orizzontali, Schmid ribatte in rete dopo un difficile intervento di Hildebrand su un tiro di Rosenthal, e porta il punteggio in parità. Il Mage Solar s’infiamma. Ma la gioia dura poco. Passano solo quattro minuti ed è lo Schalke a ripassare nuovamente in vantaggio: Jones butta una palla nel mezzo all’apparenza innocua, Hohn nel tentativo di rilanciarla trova la gamba di Schuster, che –  in maniera del tutto involontaria – realizza il più comico degli autogol. Un’autorete buffa, che, però, costa un prezzo carissimo per i rossoneri, che devono rinunciare all’ingresso nell’Europa che conta. Quella dalle grandi orecchie.
EINTRACHT FRANCOFORTE – WOLFSBURG 2-2 – Bastava un punto all’Eintracht per centrare l’Europa League. E punto è stato. La partita, però, è stata tutt’altro che semplice per gli uomini di Veh,  sotto di due reti dopo solo venti minuti complici le marcature di Polak ( colpo di testa susseguente ad un calcio d’angolo battuto da Rodriguez) e Diego. Il Wolfsburg  insiste e sfiora la terza rete in un paio di circostanze. Il match, però, cambia volto definitivamente al trentacinquesimo: Hasebe stende in area il connazionale Inui, si becca il rosso per fallo da ultimo uomo e provoca un calcio di rigore a favore della squadra avversaria. Dal dischetto si presenta Meier, che non fallisce e segna il sedicesimo gol stagionale.  La squadra di casa, dopo aver costretto gli ospiti sulla difensiva per buona parte dei restanti settanta minuti, ottiene il gol del pareggio al novantesimo grazie ad un clamoroso autogol di Rodriguez, che insacca nella propria porta un lungo spiovente di Schwegler. Al triplice fischio scoppia la festa della Commerzbank Arena: l’Eintracht, da neo promossa, ritrova l’Europa.
HANNOVER- FORTUNA DUSSELDORF 3-0 – Il Fortuna, al termine di un’altra orrenda prova, saluta la Bundes dopo solo un anno di permanenza. La squadra di Meier, in teoria scesa in campo con il coltello fra i denti per strappare punti salvezza (o perlomeno play-out), gioca decentemente solo nel quarto d’ora successivo al primo gol realizzato dall’Hannover, e poi sparisce completamente dal campo. Il mattatore assoluto del match è stato Diouf, che apre le marcature e si rende protagonista dell’assist vincente per il gol del raddoppio siglato da Ya Konan ( che in seguito segnerà il gol del definitivo 3-0). Al triplice fischio scoppia la disperazione in casa Fortuna, ma una squadra che non vince da dodici incontri, e che negli ultimi tre mesi ha raccolto la miseria di tre punti, merita di scendere in Zweite Liga.
AUSBURG-GREUTHER FURTH 3-1 – E salvezza fu. L’Ausburg, nonostante un girone d’andata particolarmente deludente, parteciperà alla prossima Bundesliga, la terza della sua storia. Eppure la partita poteva prendere una piega decisamente negativa per la squadra di Wienzierl. Il Furth, al quinto minuto,  fallisce un calcio di rigore con Prib, che si fa ipnotizzare da Manninger; in prima battuta, però, il numero quattordici dei trifogli era riuscito a superare il portiere austriaco, ma l’arbitro ha fatto  ripetere il penalty per l’ingresso in area di alcuni giocatori biancoverdi. Il match si sblocca alla mezz’ora grazie ad un calcio di punizione di Werner, anche se l’intenzione del numero tredici locale era quella di mettere il pallone nel mezzo. Il raddoppio, al decimo della ripresa, è opera di Callsen-Bracker, che insacca di testa un corner col contagiri di Werner. Il Furth reagisce e accorcia le distanze con Trinks a mezz’ora dal fischio finale. Il gol che certifica la salvezza dei biancorossi lo realizza il coreano Ji, con un bel sinistro ad incrociare sul secondo palo, ad un quarto d’ora dal termine.
NORIMBERGA- WERDER 3-2 – Stupenda cornice di pubblico per una gara totalmente inutile ai fini della classifica: entrambe le squadre, infatti, hanno già raggiunto la salvezza. Match decisamente godibile, dominato nettamente dal Werder per almeno sessanta minuti, ovvero sino al gol del pareggio realizzato da Nilsson. I biancoverdi, per la prima volta senza Schaaf in panchina, passano in vantaggio con uno splendido pallonetto di de Bruyne poco dopo la mezz’ora, dominano in lungo e in largo, sfiorano il raddoppio in svariate circostanze e si vedono negare un calcio di rigore ( sacrosanto) per un fallo di Schafer ai danni di Petersen. Dopo aver subito il gol del pari, il Werder si scioglie come neve al sole e lascia campo ai padroni di casa, che all’ottantesimo  passano in vantaggio con un bel colpo di testa di Polter e poi, otto minuti più tardi, trovano la terza rete con il ceco Pekhart. Nel finale è ancora de Bruyne, all’ultima partita in biancoverde, a realizzare il gol che fissa il punteggio sul definitivo 3-2.
STOCCARDA-MAINZ 2-2 – Il poco pubblico accorso sugli spalti della Mercedes Arena, sta a simboleggiare l’importanza del match: praticamente inesistente.  Classica partita di fine stagione fra svevi e nullfunfer, e pareggio tutto sommato giusto. Apre le marcature un gol di Ede ( a nostro avviso troppo poco considerato da Tuchel) al sedicesimo, al termine di una bella azione corale. I padroni di casa reagiscono e, nell’arco di undici minuti, ribaltano la situzione: al ventiduesimo è Wetklo, portiere del Mainz, a deviare nella propria porta un cross basso dalla destra di Harnik, mentre al trentatreesimo va a segno Boka, autore di una prorompente incursione nell’area avversaria. Il gol del pareggio, a pochi minuti dalla fine della prima frazione, lo mette a segno Muller, che mette il punto esclamativo ad una stagione – dal punto di vista personale – particolarmente positiva. Nella ripresa, lo Stoccarda si rende insidiosa nel primo quarto d’ora. Poi è il nulla. Finisce in parità.

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