domenica 2 giugno 2013

FINALE COPPA DI GERMANIA, BAYERN MONACO-STOCCARDA 3-2: IL BAYERN CENTRA IL TRIPLETE


La Coppa di Germania, trofeo decisamente ambito in terra teutonica, quest’anno offriva agli appassionati un incontro mai banale, fra due squadre la cui rivalità è decisamente forte e ben radicata.  Bayern-Stoccarda, infatti, è da sempre la sfida che monopolizza il sud tedesco, con gli svevi eterni inseguitori dei potenti bavaresi, da decenni, ormai, padroni indiscussi della zona meridionale del paese. Un derby del Sud che, dopo ventisette anni, torna protagonista nella superba cornice dell’Olympiastadion. Correva l’anno 1986, e a trionfare fu il Bayern con un netto 5-2. Oggi, come allora, il favorito è sempre uno: l’FCB. Moduli speculari per i due tecnici, che optano per il 4-2-3-1,  schema di gioco adottato dalla maggior parte delle squadre tedesche. Nel Bayern, a differenza di quanto previsto alla vigilia, Gomez viene preferito a Mandzukic, mentre il resto della formazione è confermato in toto, con Van Buyten al posto di Dante (partito per il Brasile in vista della Confederations Cup). Nello Stoccarda, Labbadia preferisce Rudiger a Sakai sull’out di destra, a centrocampo la cerniera davanti alla difesa è formata dalla coppia Gentner-Boka, mentre Ibisevic – supportato dal terzetto Harnik-Maxim-Traorè – è l’unica punta dei biancorossi.
La prima emozione giunge al secondo minuto con Robben che, al termine di una splendida triangolazione con Ribery, costringe Ullreich ad un difficile intervento. Il Bayern si fa preferire nel possesso palla, ma è lo Stoccarda, sette minuti più tardi, a sfiorare il gol del vantaggio con Maxim, che – lasciato incredibilmente solo dalla distratta retroguardia bavarese – spara a lato dalla lunetta degli undici metri, vanificando l’ottimo cross dalla destra di Traorè. Lo Stoccarda gioca senza nessun timore reverenziale contro un Bayern che, oggettivamente, sembra il lontano parente di quello invincibile ammirato durante l’ultima Bundesliga. Dopo un provvidenziale intervento di Neuer su una palla vagante deviata involontariamente da Schweinsteiger, il Bayern, alla mezz’ora, sciupa un’incredibile occasione con Alaba, che spara sulle gambe di  Ullreich in uscita disperata. Al trentacinquesimo l’episodio che cambia definitivamente il volto del match: Lahm s’inserisce in area di rigore, viene sfiorato da Traorè e cade a terra; l’arbitro decreta l’estrema punizione a favore dei campioni d’Europa, ma la decisione della giacchetta nera lascia molto perplessi. Dal dischetto si presenta Muller, che spiazza Ullreich e porta in vantaggio il Bayern. Gli ultimi dieci minuti non riservano grandi emozioni, anche se pare evidente il contraccolpo psicologico subito dallo Stoccarda.
L’avvio di ripresa è decisamente di marca bavarese: passano solo tre minuti e Gomez, servito in maniera splendida da un ispiratissimo Lahm, insacca a porta completamente sguarnita. Il dominio dei campioni di Germania è evidente, mentre la squadra di Labbadia sbanda paurosamente, lasciando campo e pallino del gioco in mano avversaria. Il terzo gol del Bayern, quindi, è la logica conseguenza di un avvio di ripresa a senso unico: Muller, ben imbeccato da Schweinsteiger, serve un pallone nel mezzo per Gomez, che di piatto infila Ullreich sul primo palo e realizza la doppietta personale. Labbadia, in modo alquanto tardivo, capisce che è venuto il momento di sostituire uno spaesato Molinaro, che viene ripetutamente preso d’infilata dagli inserimenti di Lahm, Robben & C.; al posto dell’italiano, entra il giapponese Sakai, in predicato – alla vigilia – di giocare da titolare sulla fascia opposta. Lo Stoccarda, grazie anche all’inserimento del giapponese Okazaki al posto di un timido Maxim, risorge e a venti dal termine riapre il match con Harnik, che sfrutta al meglio uno spiovente dalla sinistra di Sakai e batte Neuer con un possente colpo di testa.  Il Bayern, che pareva sicuro della vittoria, prende paura e si rintana nella sua metà campo. Dopo un probabile rigore non concesso allo Stoccarda per un fallo di mano commesso da Boateng, la squadra di Labbadia – al termine di un furioso batti e ribatti in area bavarese – realizza il secondo gol ancora con Harnik, che supera Neuer complice (anche) una leggera deviazione di Schweinsteiger. Il saggio Jupp si copre: fuori Robben, dentro Tymoshchuk. I bavaresi, tuttavia, alzano il baricentro e costringono lo Stoccarda sulla difensiva fino al novantesimo, mentre nei minuti di recupero gli svevi si rendono pericolosi con due colpi di testa (uno abbondantemente a lato di Okazaki, l’altro – di Tasci – neutralizzato agevolmente da Neuer).
Il risultato, però, non cambia: il Bayern, dopo tre anni, conquista la Coppa di Germania, la sedicesima dalla sua gloriosa storia. E la domanda che tutti si pongono è la seguente:  cosa dovrà fare Guardiola per superare Jupp?  L’unica soluzione, purtroppo per Pep, è ottenere il grande slam, ovvero vincere tutti e sei i trofei  che vedranno impegnato il Bayern nella prossima stagione. E non sarà impresa semplice. Anche con un Gotze e – probabilmente – un Lewandowski in più nel motore.
PAGELLE
Bayern: Neuer 6,5  Lahm 7,5  van Buyten 5,5  Boateng 6  Alaba  5,5 Martínez 6 Schweinsteiger 7  Robben 6,5 Müller 6,5  Ribéry 7  Gomez 7  Sub: Mandzukic 5 

Stuttgart: Ulreich 6,5  Rüdiger 6  Niedermeier 5  Tasci 6,5  Molinaro 4,5  Gentner 6  Boka 6  Harnik 7  Maxim 5 Traoré 5,5  Ibisevic 5 Sub.: Okazaki 6,5, Sakai 6,5 , Cacau 6 

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